domenica 9 ottobre 2011

Una foto, un simbolo


Non dimenticherò mai questa foto. Quando portai a casa il mio Manasse nell'estate del 2007 da neofita zelante, mi dotai di un manualetto della razza. Purtroppo, tutte le foto riprendevano boxer amputati. Solo nel capitolo dedicato allo standard (integro dal 2001) la redazione, non sapendo chi prendere, mise la foto di Leonardo di Casa Bartolini.

Siccome anche Manasse è un maschio tigrato scuro con macchie bianche, continuamente andavo a riguardarmi l'immagine per cercar di capire come sarebbe diventato il mio cucciolo. Quella foto, prima e senza immaginare l'amicizia con Stefano Bartolini e la collaborazione con l'Italian Boxer Club (casa Bartolini per me era solo un nome altisonante), è l'inizio della mia storia boxerista.

Non sono esperta di morfologia e non frequento le mostre di bellezza, anche se ho occhi per vedere e sono orgogliosa di avere due bei rappresentanti della loro razza. Nel mio modo di concepire la cinofilia non ha senso considerare un boxer solo da un punto di vista estetico, estraneo a qualunque altra implicazione.

Leonardo non è stato solo un bellissimo boxer, è un simbolo e per questo trova sulla mia bacheca uno spazio che non darò a un altro boxer solo perché bello.