venerdì 8 luglio 2011

Boxer on shows: scenari surreali



Le mie considerazioni prendono spunto da una discussione su un forum per boxeristi. Un ragazzo siciliano ha chiesto con molto buonsenso e un po’ di ingenuità perché non si fa un campionato per boxer bianchi, con tanto di giudizi e titoli.
Sorvoleremo sulle risposte che ha ottenuto, meritevoli di trasformare un isolano in un isolato.
I campionati per boxer bianchi si fanno già: in Germania, in Svizzera e nella Repubblica Ceca (magari anche in altri Paesi di cui non sono a conoscenza). Stiamo parlando di raduni ufficiali organizzati dai Club ufficiali di razza, che ammettono dal 2010 in classe sperimentale anche i boxer bianchi.
Forse la Svizzera non è comoda per un siciliano, ma non lo è molto di più l’Italia Settentrionale, dove si sono tenuti l’ultimo atibox e l’ultimo campionato italiano. Chi ama le esposizioni internazionali deve essere pronto ad affrontare lunghi viaggi e all’ultima jahressieger svizzera hanno partecipato allevatori e proprietari del centro-nord anche con i loro boxer bianchi.
Non si tratta di competizioni a sé stanti dedicate ai soli bianchi, che hanno preso parte al campionato boxer nella sezione dedicata alla loro colorazione, come i fulvi vanno nella propria e lo stesso fanno i tigrati.
Va detto comunque che nella Repubblica Ceca, prima di poter partecipare ai raduni ufficiali, gli estimatori del boxer bianco si erano già organizzati con un raduno per conto loro.
In Italia l’Italian Boxer Club, che è un club di razza non ufficiale, ha sempre ammesso i boxer bianchi nelle proprie manifestazioni, senza distinzione dagli altri colori, almeno dal 2005 e con grande anticipo anche rispetto alla Germania. Ma il Boxer Club Italia che presiede il regolamento dei raduni ufficiali continua a fare lo gnorri e si trincera dietro la scusante che il bianco non è una colorazione in standard.
Ma se li ammette la Germania che ha la facoltà di modificare lo standard, non siamo in diritto di ammetterli anche noi?
Il bianco non è in standard? E Chavall (un cane spagnolo amputato di orecchie e coda) vincitore dell’ultimo Atibox, che si è tenuto proprio in Italia, è per caso in standard? Ogni anno all’atibox assistiamo allo scenario surreale di un vincitore amputato a cui viene consegnata la statuetta, che rappresenta il corretto standard integro. E al campionato italiano ci tocca assistere alla sfilata dei cuccioli russi con orecchie tagliate.
Sto per dire una pazzia: un bianco oggi è più in standard di un fulvo o un tigrato amputato. Infatti, il bianco – probabilmente – entrerà nello standard, ma l’amputato non rientrerà mai più. Il boxer tedesco rimarrà integro. All’atibox invece si giudicano boxer integri, boxer amputati di solo coda, boxer amputati di orecchie e coda. Mi piacerebbe andarci con un cane amputato di orecchie e integro di coda come in foto (seconda scena surreale): sarei curiosa di sapere se un boxer così può essere giudicato.
Quando viene modificato lo standard si presume che valga l’ultimo: in Italia e all’Atibox invece si giudica secondo lo standard di 20 anni fa. Ma allora con queste premesse, io vado in expo con un boxer alto 45 cm, tipo Flocky e pretendo che lo si giudichi secondo lo standard del 1905 (terzo scenario surreale).
Ma questa impuntatura sui boxer bianchi a chi giova? Ci sono raduni periferici che fanno fatica a mettere insieme 4 soggetti da giudicare e qualche iscritto in più non potrebbe che aiutare l’organizzazione. Probabilmente i proprietari di bianchi per la novità risponderebbero con entusiasmo. E, visto che nelle esposizioni ufficiali si giudica sostanzialmente un boxer di fantasia, perché i bianchi no?
Qui mi fermo: intendiamoci io ho grande rispetto per i boxer fulvi e tigrati amputati del passato progenitori dei boxer moderni, come ho grande rispetto per i riproduttori bianchi storici che hanno fatto la razza. Ma appunto questa è la storia: che senso ha impedire lo svolgimento del futuro?

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